Tanzania Tena - Miracolo numero uno

Ha del miracoloso. È la prima volta, la prima. Non sono mai riuscito a organizzare una valigia così bene. Ma della serie che ho perfino pensato di mettere sul fondo le cose che userò alla fine. Ho usato gli scomparti, le cerniere, le taschine e le taschelle appese qua e là. Ho chiuso le cinghie. Dico: ho chiuso le cinghie! La foto lo dimostra. Hakuna shida.

"Se crei ordine intorno a te, si genera caos dentro di te", il saggio ha detto. Spero di salvarmi dimenticando lo spazzolino.

Il weblog inizia con una dichiarazione di intenti: voglio rivivermi l'Africa come l'ultima volta. Vado a ricercare la magnifica condizione di sospensione che ogni volta stravolge le proporzioni tra le cose e le persone. Dovrebbe essere obbligatorio, in una società evoluta e illuminata come la nostra. Tutti dovrebbero rinunciare al concetto di tempo per un po'.  Poi quando torni scopri di avere acquisito verso gli altri un potere terapeutico.
Decido che, dal momento che sono passati quasi dieci anni, voglio provare (dico provare, perché Africa era e Africa è tutt'ora) a raccontare questo viaggio in versione web. Ritrovare le sensazioni di allora e riproporle rimasterizzate in formato digitale, come si fa con i dischi di vinile.
Vedremo se funziona.

Due, tre coordinate per i naviganti.
La Tanzania si trova sotto il corno d'Africa, a sud del Kenya. Noi atterreremo sulla costa, a Dar es Salaam, e poi ci sposteremo a sud e verso l'interno, in un piccolo villaggio chiamato Hanga a una cinquantina di km da Songea, la città googlabile più vicina. Non voglio mettere atri dettagli, spunteranno fuori mano a mano su queste pagine.

So che non si vede bene la stellina ma, se cercate Songea su gmaps, puntate il compasso e aprite a 50 km, ci prendete dentro.

Finisco iniziando il micro glossarietto di swahili, così ripasso e scandisco le uscite.

Tena = Ancora, di nuovo
Hakuna shida = nessun problema

Ci sentiamo al prossimo post, che scriverò già a testa in giù!

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