(a)narcofascismi



Trasporti notturni di una metropoli. Affollati.


Giovani esuberanti si passano una canna, intonano cori da stadio, mi fumano praticamente in faccia.

Salgo in cattedra, che è la mia vocazione.

IO: imparate il rispetto...
GIOVANE NARCOTIZZATO: sei stato giovane? Ora tocca a noi.
IO: io non l'ho mai fatto.
GN: la prossima generazione sarà anche peggio.
IO: spegni quella sigaretta, ci vuole poco a capire che stai dando fastidio.
GN: ma quelli in fondo all'autobus sono contenti.
IO: quelli in fondo all'autobus hanno gli alveoli polmonari fuori dalla portata della tua sfacciataggine.

Alla fine, dopo una breve discussione, spengono la canna, aprono i finestrini e chiedono scusa.
(a tutte le piccole vittime dei bulli: anche voi, alla prima canizie, potrete assaporare la vostra dolce e facile rivincita. Tenete duro ancora un po').

L'esuberanza persiste, e si associa al rossore degli occhi prodotto dal cannabinoide. La loro allegria tutto sommato non mi dispiace e sorrido.
Due giovani tedesche strabuzzano gli occhi dall'alto della loro teutonica compostezza.


Poco dopo, una ragazza del gruppetto, senza un motivo apparente, inneggia a Mussolini.

Ritorno velocemente alla cattedra.
IO: perché ti piace Mussolini?
GIOVANE RAGAZZA NARCOTIZZATA: ha scritto "me ne frego". È un grande.
IO: tu sai chi era Mussolini? In che anni è vissuto?
GRN: prima era socialista, faceva il giornalista, dirigeva un giornale, poi quando è diventato dittatore lo ha fatto bruciare.

Si intromette un'altra giovane ragazza narcotizzata, salvandomi dall'impaccio di dover ribattere alla prima che, in quanto a nozioni sulla vita di Mussolini, si rivelava più pronta di quanto mi aspettassi (non che ci volesse tanto per essere più pronti di me).
GRN2: siamo in un paese libero? allora lei potrà pensare quello che le pare.
IO: lasciando da parte la disquisizione sull'attuale libertà di pensiero nel nostro paese, vi invito a pensare con la vostra testa, invece che aderire pedissequamente a qualcosa che avete sentito dire.
GRN: non l'ho sentito dire. Lo penso io.
IO: se ci fosse Mussolini non potresti certo farti le canne, far festa fino a tardi, sbucherellarti il labbro con l'acciaio chirurgico, rispondere alle persone canute che ti redarguiscono, eccetera.
GRN: se ci fosse Mussolini, seguirei le sue regole.
IO: vi sto solo invitando a ragionare.
GRN: che ansia. Io scendo.

Il gruppo di ragazzi scende alla fermata, con mio sommo dispiacere. Speravo di ottenere una loro facile capitolazione, come per la discussione precedente.



Mi siedo e ripenso alla situazione.
Mi rendo conto di due cose:
1) esistono gli anarcofascisti, curiose chimere che sostengono la disciplina e il culto del leader mentre si drogano e sfanculano ogni genere di autorità;
2) sono più fascista io di loro.

Sono lezioni difficili da digerire.