Esperimento coscienzioso

Adesso stacco la corteccia e mando avanti l'io. L'es.


Per es. potrei dire appunto che è un esempio. Ma tanto lo sappiamo tutti che non è ancora partito il pezzo. Siamo solo al warm up. Mi sembra l'equivalente di un bel trip. Ricco di flash, di splash e, magari, di cash. Ma meglio non chiedere troppo. E allora facciamo che è un trip letterario, narrativo. Degno, dunque, di un laboratorio narrativo.
Che poi il blog è proprio cosa nostra. Cosa mia e di chiunque voglia prendere parte alla sciarada.
Li chiamo autori, ma sono più che altro compari di viaggio, tipo setta dei poeti estinti. Hai presente? Figo, no? E poi tutte queste rubriche. Mamma mia! Mamma mia, che varietà.

E da un po' di giorni che ho in mente l'immagine di Gheddafi che balla. In realtà poi non è Gheddafi. Il mio  è un ricordo distorto dai tiggì e dai giornali, probabilmente. Credo che un film di Moore finisca proprio con un clip dove si vede Saddam Hussein che danza con i suoi colonnelli o cose così. Un po' fastidioso, vi dirò. Vabbè... Dicevo? Di Gheddafi, sì, che stavo cercando per il web un'immagine di lui mentre balla, o fa qualcosa del genere, non so.
Perché mi piacerebbe fare un fumettino, tipo quelli di James & Arnold, deve Gheddafi recita questa filastrocca:

Giro, giro in tondo
e brucio il mondo.
Scoppia la guerra,
tutti sotto terra.

E' una cosa un po' macabra e cinica, forse, però ce l'ho in testa e la voglio conservare qua sul blog.

Al di là della filastrocca, pensavo di introdurre un po' di satira. Non so. In realtà non ho mai fatto satira in vita mia. Anche perché non mi sono mai trovato tanto alle strette da dover pescare addirittura tra i politici per imbastire una scena ridicola. Me la sono sempre cavata con i pagliacci per hobbie.
Quindi non so, ci penserò. Voi che dite? Ci può stare?

Nel frattempo andiamo avanti così, ché formula vincente non si cambia.

Voi? Suggerimenti? Idee?
Facciamo che questo post raccoglie le opinioni dei lettori.
Lasciate commenti, scrivete, osate, imbrattate questo post con i vostri capricci, le vostre fantasie, le lamentele, le parolacce, i sogni, le poesie, gli scioglilingua, i groppi in gola, le grida, le sensazioni, le malelingue e i pettegolezzi, le favole, le paranoie, le calunnie, le ramanzine, le buone vecchie chiacchiere, le mezze verità, i detti e i proverbi, i rospi ingoiati e quelli sputati, le bugie, le canzoni, le teorie e le maledizioni, le cronache, le massime, la rava e la fava.
Insomma, ragazzi, fatevi i cazzi nostri.
Li abbiamo inzuccherati per l'occasione e non ricapiterà più.

Palestra pellerossa

La prima volta in palestra non si scorda mai.

Andai per forza. Iscrizione coatta a seguito di un infortunio e della successiva fisioterapia.


Con l'ortopedico che mi dice che, se mi pompo per bene, non è necessario fare alcun intervento.
Io accetto volentieri, ben felice di evitare l'operazione e, nello stesso tempo, di ritrovarmi un fisichino da uomo ragno per l'estate imminente.
Ma erano solo chiacchiere, ahimè.
Una vera voglia di ammazzarsi sugli attrezzi, ve lo dico, non c'è mai stata. Anzi, a dirla tutta, l'idea della forzatura non aiutava affatto.

Il primo giorno vado a iscrivermi. Mi arriva una gnocchetta in tuta, bella sorridente, che non vede l'ora di portare a casa un nuovo abbonamento. Le dico, un pochino anche barando, bada bene, non lo faccio per vanità, ma per esigenza. Pensavo che questo la rattristasse e invece no. Ma certo, sai quanti come te? Mica sono tutti culturisti! Dai, una firmetta qui e hai la tessera.
Però temporeggio, forse distratto da un paio di barellieri della sos che portano fuori uno con un braccio rotto. Aspetto, chiedo prezzi qua e là e cerco scuse. Ma di scuse non ce ne sono. Punto.
So bene che devo farlo e, a quanto pare, sembra che lo sappia anche la tipa, che inizia pure a lesinare sulle offerte.

Così non va. Se il buon giorno si vede dal mattino, la mia riabilitazione sarà lenta e dolorosa.
Alla fine, sommersi da decine di opuscoli spiegazzati, troviamo la soluzione adatta a me e, quindi, mi tocca pagare. Una bella sommetta, non c'è che dire, se consideriamo il fatto che uno poi va a spaccarsi il culo. La tentazione di attaccare un generatore ad ogni macchina che si usa è forte, gente. Per lo meno per abbattere i costi di iscrizione. Produrre energia da rivendere all'enel, niente di impossibile, mi pare. E ha anche un che di biblico, sotto una certa ottica. Accendere la luce, vedere la tv e andare in internet con il sudore della mia fronte. Ce l'avevano detto, in fondo.

Comunque sia faccio 'sta firma. 'Sta serie di firme, anzi, che manco una risoluzione dell'ONU. Presento il certificato medico che dice che sto bene, così da potermi sbattere per stare ancora meglio. Mi piglio il lucchettino dell'armadietto e il pass di plastica.
Direi che sono pronto.

"Ma posso già entrare? Io avrei la roba dietro."
"Certo. Un attimo che ti attivo la tessera e poi vai."
"Grazie."
"Di nulla."

La tipa intutata va di là, armeggia e torna raggiante. Mi consegna il pass, mi dice buona giornata e se ne va in caccia di un altro mingherlino bisognoso.

A quel punto decido di provare. Vado negli spogliatoi, mi sistemo ed entro.
Non faccio in tempo a varcare la soglia della sala attrezzi che Magua mi ferma.

Una faccia così, però rasato:


Lo chiamo Magua, perché è identico a quello de L'ultimo dei Mohicani, ma si chiama Roberto e fa il personal trainer. Sembra che ne sappia parecchio, sia di muscoli che della caccia al bisonte.
Mi spiega che l'arte di allenare il corpo non è una cosa immediata e che dovrò sacrificarci molto tempo. Gli dico ok, va bene, ma mi immagino la sua moto con una decina di scalpi appesi alla sella.

Poi gli spiego il mio problema e lui capisce al volo. Mi dà una sbarra di balsa, il legno più leggero del mondo, e mi spiega come usarla. Devo alza le braccia, impugnando il bastone per tenerle parallele.

"Così trenta volte, poi torno quando hai finito."
"Ok, grazie."

Sono davanti allo specchio a parete della palestra. E quello che vedo mi fa riflettere.
Ci sono io, con il mio stelo di balsa e vado su e giù. Accanto a me c'è una tipa che pare un'amazzone. Impugna un manubrio con attaccate due F.I.A.T. Punto e sembra non accorgersene. Alla mia destra un T-Rex sta piegando lampioni. Ogni volta che mi passa dietro sento la sua fiatella pungente, da carnivoro. Poi ci sono due ragazzoni che ne allenano un terzo. Il terzo grida ogni volta che finisce un movimento, ma la cosa che non mi spiego e che gridano anche gli altri due che, in realtà, stanno solo a guardare.

Cerco di concentrarmi su di me, che tanto sono troppo piccolo per fare parte della catena alimentare di quel luogo. Al massimo posso calpestarmi, ma basta spostarsi, no?

Magua torna da me, e mi dice di andare avanti. Mi dice anche che il suo servizio mi costerebbe una fortuna e che forse farei meglio a preparare una scheda da seguire autonomamente.
Gli dico che va bene, che altro? Solo che non ho la minima idea di come fare. Niente paura, la fa Magua, per soli cinquanta euro. Per un attimo penso di provare a convincerlo scambiando un po' di fuoco liquido.

Quello va a scliccacchiare sul computer e poi torna con una paginetta.

Tempo totale: 2h

Corsacorsacorsa

Esercizieserciziesercizi

Corsacorsacorsa

Esercizieserciziesercizi

Corsacorsacorsa

Provo a spiegargli che due ore sono troppe, che non le ho.
Ma quella è la scheda, è come se fosse il totem del dio.
Primo, non va messa in dubbio, secondo, non ci sono alternative. Quindi, piccolo viso pallido, muovi il culo e non tornare se non hai finito. O assaggerai il coltello di Magua.
Va beh, dai ho colorito un po' la conversazione, ma vi garantisco che il senso era quello. (n.d.r.)

Per farla breve, il giorno dopo ero scassato del tutto e pieno di pensieracci sulle mie prestazioni future e incontri annessi, con i nativi americani.

Come dicevo, se il buongiorno si vede dal mattino, la mia riabilitazione sarà lenta e dolorosa, come è stata lenta e dolorosa la strada per il selvaggio west.
Mi procurerò una colt, un cavallo e, magari, qualche gingillo per gli indigeni.
Sai mai che mi accettino nella loro tribù...

Speriamo almeno che mi diano un nome figo.



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Culturista acculturato

Sempre per il ciclo "L'uomo, oltre l'attore", ecco una bel servizio sulle esperienze da insegnante del nostro Arnold.



Prima di intraprendere la carriera di Hollywood, Arnold Schwarzenegger si cimentò dietro le cattedre di diverse scuole americane, mosso dal suo spiccato spirito altruista.
Siamo riusciti a intervistarlo di straforo e, davanti ai microfoni del blog, ci ha raccontato qualche passata esperienza didattica degna di nota.

Geografia

"Una materia meravigliosa. Ho avuto la fortuna di insegnarla solo per un anno, ma è stata un'esperienza fantastica! Ho tenuto un corso base di geografia ai berretti verdi, ragazzi un po' esuberanti ma con un grande cuore! Mi sono anche ingegnato a trovare metodi nuovi di insegnamento e credo proprio che abbiamo funzionato!"

Nella foto, Arnold Schwarzenegger mostra i muscoli ai suoi studenti per evidenziare la conformazione delle Alpi Graie. Da notare il trapezio-Monte Bianco completo di sudore perenne.



Musica


Il nostro eroe insegnò rock 'n' roll nella rinomata Elvis & Son's School di Memphis. Oltre al classico turn around di chitarra, essenziale in questo genere di musica, Arnold dedicava molte ore del suo corso alla pelvica e alle sue varianti. Ha dichiarato che questo passo particolare gli ha, diverse volte, salvato la vita.




Storia

"E' dal passato e solo da esso che noi umani possiamo trarre il vero insegnamento." Con queste toccanti parole, il professor Schwarzenegger dà l'incipit al suo corso di storia.
Mette i brividi sentirlo raccontare le gesta dei grandi uomini del passato. Ogni lezione è una vera e propria poesia. Non è raro vederlo spiegare entusiasta un avvenimento storico, mentre indossa una fedele riproduzione di un abito tipico del periodo in esame.


Ed è solo l'inizio!

Ancora uno, poi basta.

Giurin, giuretta! Poi la smettiamo qua!


Tuttavia, la protesta non è completa, se non si unisce al trend dei popoli tutti.
L'idea mi è venuta grazie al commento di Elon al post di Mercoledì.

A proposito, pubblichiamo subito il suo suggerimento, rendendo il link attivo:

http://www.trailersland.com/index.php?option=com_recensioni&Itemid=112&task=detail&id=202

Dicevo, l'idea è quella di generare un piccolo nodo di link, per velocizzare l'utente a attirare i motori di ricerca.
Sì, lo so lo so, quest post non fa ridere per un cazzo.
Capita. Scusateci, ma non possiamo farne a meno. Avremmo dovuto allegare tutto questo alla srecensione di Mercoledì, ma così non è stato. E ora dobbiamo rimediare.
E poi, scusate, il terzo post con la tag di Dylan Dog, colora la tag cloud (colonna di destra, sotto i post casuali) di un nome di tutto rispetto.
Insomma, per farla breve, questo post sarà anche serio e pizzoso, ma fa bene al blog, a Dylan Dog e a tutti i suoi fan (e anche nostri, perché no?). Perciò è un passaggio quasi obbligato.
Domenica si torna di noir e Lunedì di James & Arnold, non vi preoccupate, ma ora, lasciatemi linkare!

Mauxa.it - Recensione e commenti - Clikka qua

Cineblog.it - Recensione - Clikka qua

Film.it - Recensione - Clikka qua

FilmTV.it - Recensione e commenti - Clikka qua

Dylan Dog alla meno uno

Oppure il complesso coniugato o l'opposto o quel che l'è, ma il concetto resta quello: il Dylan che ci propone questo film incarna il più grande fraintendimento letterario dai tempi di Romeo + Giulietta.


Capite bene che Cinestetismi non poteva restarne fuori. Abbiamo poco materiale perché, ovviamente il film non è ancora nelle sale, ma siamo parecchio, troppo incazzati per aspettare il disastro.
Ora la vera domanda, in realtà, è: conoscete Dylan Dog? Il fumetto? E il suo papà, Tiziano Sclavi? Lo conoscete? Perché se non avete idea di chi, cosa e come sia, potete tranquillamente andare a vedere questo film, con una montagna di pop corn da sgranocchiare rumorosamente durante i dialoghi pallosi tra lui e lei. E, probabilmente, vi divertireste pure.
Se, invece, come noi, amate Dylan, Sclavi, i nuovi autori, i tratti di Roi e di Stano, i disegni di Johnny e la Bonelli tutta, beh, vogliatevi bene e restatevene a casa, ragazzi. Quello che trovereste in sala potrebbe nuocervi gravemente alla salute.

Andiamo per ordine. Spulciamo il trailer un fotogramma alla volta.


Dylan dog lo fa Superman.
Rupert Everett si sarà anche un po' rotto di essere chiamato in mezzo nelle storie dylaniate. Niente da dire, per carità, prendetene pure un altro e lasciate in pace Rupert. Ma tra tutti, Superman? SUPERMAN??
Se c'è un eroe diametralmente opposto a Dylan Dog è proprio lui!
Dylan soffre di vertigini, di claustrofobia, di demofobia e, talvolta, di agroafobia. Ha un passato da alcolizzato, è povero in canna, fa a pugni con la tecnologia, viene mollato puntualmente da tutte le ragazze di cui si innamora e quelle che gli dichiarano fedeltà eterna non arrivano alla fine del fumetto.
Insomma, mi dite come cazzo si fa a scegliere proprio l'attore che ha fatto l'uomo più super del mondo? Da un momento all'altro ti aspetti che si infili in una cabina telefonica e via di crossover!

Ma poi la scelta dei vestiti, cazzo! Ma lo sanno anche i bambini che nell'armadio di Dylan ci stanno solo giacche nere, camicie rosse, jeans e Clarks. Punto. Carissimo Kevin Munroe, leggiti il numero 200 e piangi! C'è una ragione se Dylan non è costretto a scegliersi il vestito! Spero tanto che la scena del trailer sia la spiega originale, ti restituirei qualche punto sul tabellone.

Alla battuta: "Investigare non morti è vecchio stile" (0:20 del trailer linkato) si vede Dylan con un paracososcopio non ben definito ma, comunque, decisamente troppo tecnologico per il soggetto.
Di nuovo, carissimo Kevin Munroe, che cazzo fai? Esistono personaggi del calibro di H. G. Wells molto più adatti ad armeggiare con i tecnogingilli bagnanerd che concorrono agli incassi di questi film.

Poi c'è il non Groucho! E, da qua in poi, il danno diventa irreparabile.
Groucho è l'assistente folle di Dylan Dog, una spalla essenziale e magnifica, con una battuta umoristica a vignetta. E' uno spettacolo! E' come un sipario che scende a scandire le scene con una risata. E' essenziale nel mondo di Dylan. E Kevin che fa? Beh, furbo lui, prende Groucho, lo tira via e lo sostituisce con uno zombie.
Ora io mi chiedo: ma questa come gli è venuta? Cioè, no, dico, passi il Superman, quello là che vi ho detto prima, passi la valigetta tecnologica che si porta dietro, che sempra Sherlock Holmes, passi l'armadio casual che si vede all'inizio, ma, ragazzi, Groucho no! GROUCHO NO, per la miseria!
Potevano massacrare tutto! Potevano ambientarlo nell'antico Egitto, per quanto mi riguarda. Potevano togliere la componente horror e fare un film per teenager. Potevano anche dare la parte di Dylan a Eddie Murphy. Giuro! Ma se avessero tenuto Groucho, sarei comunque andato a vedere il film.
Groucho Kaputt! No più Groucho! Basta! Finen! Noi zoztituire con zombie! Più moderno! Più alla mano!
Però, dico io, chissà quanto sarà esilarante un non morto? Conoscerà le battute di una vita, e oltre.
Maledetti! Arrivo a sospettare che ci sia qualcosa di incostituzionale in tutto questo!

Spero di essere stato abbastanza chiaro, quindi.
E, ripeto, questo è solo il trailer.
Se fossero stati furbi, non ci avrebbero fatto vedere un cazzo, così ci saremmo cascati.
Sai com'è? Cazzo, il film di Dylan Dog! Cheffiagata! Era ora! Magari c'è un cameo di Sclavi! Dai raga, dai! Io sono prenotato! Eccetera, eccetera e scene di isteria collettiva.
Ma, alla vista di questo pisellino inespressivo che, a tratti, mi sembra Blade sbiancato e infinocchiato a fondo,  non posso che esortarvi a boicottare la pellicola!
Il biglietto per vedere questa taroccata costa più del doppio del prezzo di un albo genuino in carta e inchiostro, se va bene. Per ciò, decidete voi.
Noi si va di corsa in edicola e poi al parco, ché non vogliamo venire sfiorati dal dubbio di essere diventati daltonici, alla vista di un maggiolone targato DYD666, completamente nero!

Dylan Dog - Cinestetismi, caricate i moschetti!

Oggi il blog partecipa alla sciarada on line di tutti quelli che temono tantissimo l'uscita del film di Dylan Dog.


Qua in redazione siamo tutti dei fan e i rumors che girano sono parecchio agghiaccianti. Il trailer, purtroppo sembra confermare pienamente tutte le nostre paure.
Giudicate voi!
A breve un bel forum, un articolone e grasse risate per sdrammatizzare!
Pecché un se ne pò più!

Un vero oroscopo

L'oroscopo secondo noi. Magari fosse sempre così...

Ariete ♈
Siete mansueti, per nulla attaccabrighe e così in casa vostra entrano cani e porci.
Avete una pulsione irrefrenabile ad aggiustare e lucidare alla perfezione qualsiasi oggetto metallico abbia bisogno delle vostre cure. Meglio ancora se l'oggetto in questione è un'armatura di bronzo. Solo ricordatevi, la prossima volta che vi arrivano in casa quei quattro sfigati, di fargli la fattura.

Professione predestinata: CARROZZIERE

Toro ♉
Siete degli scaramazzoni, direbbe mia nonna. Segno dal carattere un po' rude, il toro detesta i seccatori. Che siano testimoni di geova o cavalierini dello zodiaco, non importa. Non ci stanno cazzi. Al toro non si devono rompere i coglioni. Avrete l'attenzione di un toro solo dopo avergli dimostrato ampiamente di meritarla. Con i tori bisogna davvero sudarsi la fiducia e, talvolta, per farlo occorre spaccargli le corna.

Professione predestinata: TAGLIABOSCHI

Gemelli ♊
Segno doppio, insieme a Pesci e Bilancia. Nel caso specifico del Gemelli, questa dualità si traduce nel più prosaico "ci sei o ci fai?".
Il nato sotto il segno dei gemelli ha la tendenza a comunicare in maniera ermetica e, per capirlo, è necessario leggere tra le righe, meglio se quelle pari, e andare oltre la dimensione naturale delle cose.
Purtrotppo, quando si ha a che fare con questo segno, si rischia spesso di finire nella dimensione oscura, rendendosi conto troppo tardi di aver scelto come persona di fiducia il gemello sbagliato.

Professione predestinata: CONSULENTE BANCARIO

Cancro ♋
Un nome, un programma. Voi nati sotto il segno del cancro avete un bel gusto del macabro, non è vero?
Quelli come voi fanno presto a mandare al diavolo gli scocciatori inopportuni. Attenti, però, a non esagerare troppo, o vi ritroverete a fare i conti con delle serpi incazzate nere, spesso con i capelli lunghi fino al culo. Terribile, terribile prospettiva, non vi pare? Quindi, occhio!

Professione predestinata: BECCHINO

Leone ♌
Carissimi leoni, le scampagnate non fanno per voi. Vi confondete! Prima fate gli amiconi e poi, alle prime difficoltà, di fronte ai primi dubbi, che fate? Vi mettete a fare i bastardoni con i più deboli. Non si fa!! Che siate in casa vostra o al parchetto a giocare, comportatevi coerentemente, prego, o qui si fa un gran casino. Coloro i quali vi considerano amici non sono molto contenti di trovarsi di colpo a novanta, credetemi. Quindi scegliete bene a chi indirizzare i ruggiti e a chi le fusa.

Professione predestinata: GUARDIA FORESTALE

Vergine ♍
Voi della vergine asciugate gli avventori. Senza mezzi termini, li asciugate. Un senso dopo l'altro, un pensiero dopo l'altro, i vostri interlocutori arrivano a non vederci più dalla fame, ad avere le orecchie che fischiano, il naso tappato, svariati pruriti su tutto il corpo e, infine, a non sapere davvero più cosa dire.
Cercate di limitare il più possibile questa vostra attitudine e vedrete che sarete iniziati anche voi alle gioie del letto. Abbiate fiducia!

Professione predestinata: TESTIMONI DI GEOVA

Bilancia ♎
Vi fate vivi solo se strettamente necessario. In caso di estremo pericolo, sapete tirare fuori una forza straordinaria, arrivando quasi a sembrare più giovani. E' pazzesco. Siete in grado di risolvere le situazioni più disperate, quando tutto sembra perduto e dal momento che nessuno avrebbe mai scommesso su di voi. Questo perché avete passato tutto il tempo a farvi gli stracazzi vostri, care le mie bilance,  completamente isolate dal resto del mondo. Ma io dico, ogni tanto non guasta svegliarsi prima, sapete?

Professione predestinata: ARMAIOLO

Scorpione ♏
Le isole non sono il vostro forte. Preferite di gran lunga il continente, con il suo clima e i suoi spazi ampi. Il solo pensiero di essere circondati dalle acque vi fa andare via di testa. In quelle occasioni, rischiate di diventare anche un po' violenti. Non sopportate le persone un po' effemminate, specialmente se armate di catenazza e tanta, ma tanta sfiga.
Come biasimarvi, in fondo? A chi minchia è mai stato simpatico Andromeda?

Professione predestinata: PALAZZINARO

Sagittario ♐
Voi delegate. Sostanzialmente, delegate. Che le frecce le scocchino gli altri, è meglio, pensate fermamente. Con il risultato che è difficilissimo rintracciarvi, a casa come altrove. Non di rado ci si può imbattere in sagittari impostori che, trovata la porta aperta, vi rubino le vestigia per spacciarsi per voi. Non date retta a quelle imitazioni! Il vero sagittario pare che non esista proprio.

Professione predestinata: DISOCCUPATO

Capricorno ♑
Testoni e acritici, ecco quello che siete. Convintissimi della vostra posizione, non esitate ad infilzare con una spada di insulti chiunque voglia cercare di dimostrarvi che state sbagliando. Guardatevi anche voi, come i nati sotto il segno del cancro, dalle serpi che vi strisciano intorno. Se ne fregano dei vostri insulti, e sono pronti a fregarvi la vostra arma migliore per i loro scopi. Mettete sempre il bloccasterzo a Excalibur, quando non la usate!

Professione predestinata: TRIVELLATORE

Acquario ♒
Avete ingrassato l'oca tutto l'anno e, alla fine, non avete il coraggio di mangiarvela. Fate brutto in lungo e in largo e non si capisce mai dove vogliate arrivare! Freddolosi di natura, gli acquari sono propensi ad affondare i problemi degli altri. Congelano il congelabile, per evitare che vada a male, ma non si rendono conto che, così facendo, poi necessitano inevitabilmente di un forno a microonde. Sprovvisti dell'elettrodomestico, si vedono costretti a succhiare come fossero ghiaccioli ogni cibaria presente nel freezer.

Professione predestinata: PESCIVENDOLO

Pesci ♓
Ve la tirate da qui alle stanze di Arles! Il vostro aspetto trascende ogni cosa: il vostro lavoro, i vostri amici, i vostri nemici, la vostra casa, il vostro cosmo e, sì esatto, perfino la vostra sessualità. Si fa presto a sbolognare con un fiore qualcuno che vi sta particolarmente sul cazzo, vero? Provate ogni tanto a sporcarvi le mani e a ferirvi con qualche spina, capireste in fretta quanto si può davvero risparmiare sul rimmel! Prime donne!

Professione predestinata: FIORAIO

Davvero non lo avete riconosciuto?

Bene. La release di Sanctum, l'ultimo film di James Cameron, dovrebbe essersi conclusa. Magari ci saranno altri sputacchi di uscite per i fan o qualche director's cut, ma la distribuzione su grande scala è finita qui. Perfetto. Allora posso svelare un paio di truccaglie del film.



Non ditemi che non lo avete riconosciuto, vi prego! Come di chi parlo? Del nostro poliedrico attore austriaco, ancora una volta impegnato in un ruolo più grande di lui. Questa volta ha dovuto pregare James Cameron in sette lingue (di fuoco) per ottenere una parte. E' stata dura, ma ce l'ha fatta! Un po' con la morte nel cuore, James gli ha concesso il privilegio di recitare nel suo blockbuster e, devo dire, la sua magnanimità lo ha ripagato alla grande.
E' andata grosso modo così:

Set di Sanctum. Mattina presto. Si girano le scene subacquee.

"James, sulla linea due per te."
"Chi è?"
"Lui."
"Ora no. Digli che sto girando."
"Lo sa già, dice che ti sta guardando."
"Oggesù, ma dov'è?"
"Credo sia appostato da qualche parte qua in torno."
"Che ansia..."
"Allora che gli dico?"
"Beh, va bene. A sto punto digli di scendere giù."
"Arnold... Ha detto che puoi..."
Click.
"Strano... Aveva già messo giù."

Da dietro le spalle, un entusiasta: "James! Sono qui, James!"

"Oh, Arnold! Tutto bene?"
Quello annuisce con il suo bel sorrisone e inizia a curiosare intorno.
"Gran bel set, James. I miei complimenti ma..."
"Ma?"
"Ma dove sono le armi? Sai, vorrei controllarle per te James, a volte possono fare brutti scherzi."
"Non abbiamo armi in questo film, Arnold. E' un soggetto diverso."
"Ah ah. Mi fai morire, James! Dai, dimmi dove stanno, ci metto un secondo."
"Davvero, non ce ne sono."

A quelle parole Arnold sfoggia la sua faccia birichina, la più temuta dal povero James.

Questa:


Può voler dire tutto e niente. Più frequentemente niente. In questo caso però, ce l'ha scritto in faccia:
"Niente armi? Capisco. Aspettavi me, vero James?"

James lo lascia fare, inerme.
"Va bene, ti lascio equipaggiare un po' di armi. Ma devono essere DISCRETE, ok? Un vedo, non vedo."
"Sempre saggio, James. Lascia fare a me." (vedere sorrisetto di cui sopra. n.d.r.)

Questo breve scambio di opinioni si è poi tradotto nel simpatico carro armato che si vede verso i tre quarti di film.
Le "consulenze" di Arnold sono troppo importanti per essere ignorate.
Per non parlare poi del cameo illustre.
Come ho detto a inizio post, il nostro Arnold è riuscito a bucare le difese di James e ottenere una parte di rilievo. Non c'era un ruolo che andasse bene al culturista austriaco. Il team di avventurieri era al completo, non erano previsti scontri a fuoco e non erano previsti predators.
Che fare allora?

"E va bene, James, ho capito, ho capito. E' giusto, in fondo. Lo accetto. Questa volta farò il cattivo."