PC & Mac - I/O loop

Ho provato spesso a mettere in rete Leopard e Vista. Sarò incapace io, ma non l'ho mai trovata facile.


Riavviavo e riprovavo, senza successo. Intolleranza reciproca? Forse.
Diciamo che io me la sono immaginata così, con tante domande e poche certezze.

 ciao, sono un mec.

- ciao, sono un piccì. -


 cosa vuoi? 

- in che senso? -

 non è ovvio? 

- dovrebbe esserlo? -

 davvero ti sembra una domanda complicata? 

- davvero voi mec ve la menate sempre così tanto? -

 lo sai che non ti facevo un tipo permaloso? 

- lo sai che mi avevano avvertito sul tuo conto? -

 e cosa ti avranno mai detto? 

- vuoi proprio saperlo? -

 non credi sia un mio diritto? 

- poi non farai l'offeso tutto il tempo? -

 ora chi è che sta facendo il prezioso? 

- prezioso, io? -

 devi farti ripetere sempre tutto? 


- insomma, lo vuoi sapere oppure no?! -

 perché devi alzare la voce? 

- questo è alzare la voce? -

 non ti hanno insegnato le buone maniere, vero? 

- e vorresti provarci tu? -

 e andare a sprecare il mio tempo con te? 

- lo vedi che sei tu quello spocchioso? -

 perché non ti muovi, invece di lamentarti sempre? 

- perché non ti muovi, invece di lamentarti sempre ? -

 cos'è, mi fai il verso, adesso? 

- cos'è mi fai il verso, adesso? -


 tutto bene, piccì? 

- tutto ben.........-

...

ARRESTO DI WINDOWS IN CORSO

...

...

 ma che succede? 

piccì, sei sempre lì? 

...

oh no, che fanno adesso, riavviano anche me? 

 ma a che serve? 

...

RIAVVIO MAC OS IN CORSO

Booouuuuuunnng

COLLEGAMENTO ALLA RETE LOCALE IN CORSO

...

...

AVVIO DI WINDOWS IN CORSO

Tunnn tliinnn

...

COLLEGAMENTO ALLA RETE LOCALE IN CORSO

...

 ciao, sono un mec. 

- ciao, sono un piccì. -

scusa, come hai detto che ti chiami? 

Soft driving, hard parking.

"E' bella!"

"Molto bella."

"Già..."




"E poi è silenziosa,  hai sentito?"

"No..."

"Eh, certo. E' silenziosa."



"Ah sì..."

"Quanto hai detto che ti è costata?"

"26000"

"Però..."

"Sì, ma li vale tutti, eh?"

"Beh, certo."

"Sì. E poi ti fa sentire pulito. In pace."

"Immagino."

"E' diventato un piacere andare in giro!"

"E' difficile guidarla?"

"Ma va'! Semmai il contrario!"

"Forse bisogna un po' abituarcisi, no?"

"E' un attimo, guarda. Ti dimentichi della frizione e vai."

"Cambio automatico?"

"Non c'è il cambio!"

"Addirittura?"

"Certo. E' superato."

"Ancora non se ne vedono molte in giro."

"Eh, no. Manca la sensibilità."

"E' una realtà di nicchia."

"Naturale. La gente non pensa a migliorarsi la vita."

"Già. Peccato."

"Già."

"Sono stato il primo, io, eh?"

"Eh, mi ricordo."

"Appena uscita dal concessionario, io tac, l'ho presa."

"Al volo, proprio."

"Eh, sì, eh? Bisogna guardare avanti. E poi mi ero rotto dei costi assurdi di prima."

"Intendi la benzina."

"Benzina, gasolio, gpl. Te li metto dentro tutti, guarda."

"Sì, sì..."

"Questa è completamente elettrica. Pulita, perfetta, zero stress. Un gioiello."

"Mmm."

"Senti ma se ci incamminassimo? Tanto non credo che passerà nessuno."

"Eh, ci stavo pensando anch'io..."

"Quanto al primo al primo autogrill?"

"Quindici chilometri."

"Massì, facciamo due passi."

"Senti ma la macchina elettrica? La lasci lì?"

"E' scarica, Giova! Chi cazzo me la porta via? Andiamo va'..."

Fatti un giro a Lourdes

Per come me lo immagino io, diciamo parafrasando solo un pochino...

Ci trovi quelli...



...che si bevono le bottigliette di aqua miracolosa. Le riempiono in albergo e le rivendono.

...che partono sani e (giustamente, che cazzo ci vai?) tornano storti.

...che partono e restano là. Sanissimi, cosa credevate? Solo che, sapete com'è? Nel dubbio, rimango.

...passano a bassa quota sulle processioni di malati con Canadair pieni di acqua santa in caso di malore di massa.

...che portano i ciechi a immegersi (previo piccolo contributo spese) nella loro piscina gonfiabile, spacciandola per la fonte famosa. Ma sono ancora cieco! Eh, vabbè, dai l'anno prossimo. Noi siamo sempre qua.

...che i miracoli manco per il cazzo, è tutta suggestione.

...che tirano scemi quelli di cui sopra, asfaltando a mani basse le peggio malattie, semplicemente con un tuffo bomba.

...che è un atto di fede. Punto.

...che hanno certamente solo certezze da accertare.

...che vogliono solo smontare la cospirazione catto-socio-comu-nazi-reli-filo-lo-lo-logica.

...che voglio sentirsi miracolosi.

...che, potendo scegliere, preferirebbero sentirsi miracolati.

...che la Madonna!! Là, là! La Madonnaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

...che adesso vado là e smonto tutta 'sta farsa!

...che si portano le damigiane. Le DAMIGIANE, mi spiego?

...che sono solo curiosi.

...che sono di Lourdes da tre generazioni e non gliene può fregare una beata...

...che a breve diventano sacerdoti, e sai come ti pompa il curriculum?

...che è facile fare i dottori con gli aiutini dall'alto.

...che di aiutini, sinceramente, ne hanno visti pochi.

...che di aiutini, guarda davvero, non ne hanno visti mai.

...che fanno le pernacchie alla malasanità.

...che, cazzarola, ma mi dovevo prima confessare?

...che aaaaaaaahhhhh, ma è gelaaaaaaaata!!!

...che anche mioccuggino fa miracoli, quando è preso bene.

...che minchia, che business!!!

...che arrivano con l'accappatoio del Vaticano. OMG!

...che male non fa, bene non si sa.

Patente e libretto

Tangeziale. Quattro del mattino.


Mi fanno i fari, i faretti e tutte le lucine colorate che hanno addosso.

Più la freccia a destra.

Adesso accosto...


Vediamo se c'è uno slargo comodo.

Anzi, fa che ci sia uno slargo comodo!

Dopo la curva. Forse.

Dai!

No.

Cacchio.

Altro colpo di luci.

Eh, adesso! Mica mi posso fermare qua!

E quelli si fanno sotto ancora un po'. Eccheccacchio!

Breve accenno di sirena.

Ellamadosca! Esagerati.

Esarati e trogloditi!

Se ci mettiamo qua a fare la perquisa, con sta nebbia, facciamo un incidente che la metà basta.

E quelli niente.

Guardate che lo faccio, cazzo! Lo faccio! Mi fermo qua!

Cazzo!

Sigh! Lo faccio, cazzo! Lo faccio, lo fac...

UN'USCITA!!!!

A buon rendere, anas. Non dirò più che ti tira il culo ogni volta che arriva un treno in orario!

Freccia a destra, questa volta è la mia. Ed esco.

Poco fuori lo svincolo accosto vicino a un fosso.

Tiro giù il finestrino.

"Buonasera."

"Halla bon'ora. S'avea paura nu s'avviasse più?"

"Ma no, io..."

"Pohe cciance. Patente e libbretto."

La patente è facile. Tasca interna -> portafoglio -> risvolto sinistro.

"Ecco a lei."

Quello manco la guarda.

"E 'l libbretto? Un è miha 'n opscional della vettura. Lo sa? Sì?"

"Sì, sì."

Un attimo, cazzo. Penso io.

"E' sua la macchina?"

"Di mio padre." Che sicuramente ha recentemente partecipato al rinomato concorso "Trova un anfratto imboscato e riempilo con la cosa più importante che trovi in macchina."

Per come si sta mettendo, avrà sicuramente vinto il primo premio.

"Allora? Guardi che non ci spaventa 'l zole! Noi si fa mattina volentieri! Solo si diventa più hattivi."

"Arriva arriva. E' sempre stato qua..."

Intanto il collega più anziano scende dalla macchina.

"Allora? Ci muoviamo?"

"Eh allora allora. Qua ci si fa ostruzionismo."

"No, senta, che ostruzionismo? Le dico che c'è il libretto. E' sempre stato qua. Un attimo!"

"Ha ragione lei, sa. Sarà solo un po' timido... Provi hol rihiamo suo!"

Che spasso.

Però qua c'è un mucchio di carta che sono tentato di sbattere in mano al toscanaccio.

Poi fatti suoi.

"Va beh, dai. Fallo scendere dall'auto."

Nooooooouuuuuoooooo

"Sentito il hollega? Giù!"

Apro la portiera e mi convinco di non aver visto l'orologio.

"Buono lì. Sci guardo un po' io si un te dispiasce."

"Eh..."

L'altro poliziotto intanto tira fuori dei fogli.

"Mi da il codice fiscale?"

"Sì."

"Lei è sposato?"

"No. Sono celibe." E tiro fuori la carta di identità.

"Dove stava andando, signor Carli?"

"A casa."

"A quest'ora?"

Minchia, chissà che addestramento c'hanno questi? Uno dove va alle quattro di notte della domenica?
Al poligono di tiro.

"Perché?" Chiedo io, ingenuissimissimissimo.

"Perhé le domande le si fanno noi, si un te spiace!"

Da dentro la macchina, quello stava attento a tutto, cazzo. Serpico, cazzo.

"Scusi."

"E' stato a una festa?"

E'STATOAUNAFESTA??? Che domanda scema! Sì, esistono eccome le domande stupide!

A saperlo imbucavo anche loro.

"Sì, più o meno."

"Dove?"

"Milano."

"Ha bevuto?"

Trum trum pa! Trum trum pa! Trum trum pa! Trum trum pa!
Buddy you're a boy make a big noise playing in the street gonna be
a big man someday. You got mud on yo' face....

Mi pietrifico sì, cazzo. E ci vuol poco.

Faccia poker!

Po-po-po-po-po-po-po-po-poker face...

Resta concentrato, resta concentrato!

Un bel respiro!

"No."

Solo che così Neo ci fermava i proiettili, cazzo. Io me la sto facendo addosso.
Se mi provano all'etilometro ritorniamo al proibizionismo!

Quello in macchina sbuca fuori a guardarmi con un sorriso da porcello.

Poi guarda il collega.

"Davvero. Non ho bevuto."

Holafacciapiùseriadelmondoholafacciapiùseriadelmondoholafacciapiùseriadelmondoholafacciapiùser

"Beh si fa persto, sai?"

Potevo fare ancora prima a dormire là. Lo so sì.

"Vabbè. Gli faccio il test."

"E fagli il test. Qua i dohumenti un ce stanno."

E io a sto punto mi chiedo: ma il sipario?

Non scende qualcosa a sancire la scena finale della mia vita?

Che so, un paio di quinte, un drappo, qualcosa.
Va bene anche un sudario, un velo pietoso.

E invece niente.

Quello va in macchina a prendere tutto l'ambaradan per analizzarmi il fiato.

Dovevo fermarmi da qualche zozzo a riempirmi di salamelle. Sì, anche se sono le quattro di mattina.
Certo. Ma non vedete che situazione?

Intanto il toscano torna fuori con un pacchettino disordinato di cartacce.

"L'ha trovato?"

"Dipende. Fammi hiamare in scentrale. Magari si trova un arheologo e la risolviamo qui."

Che spasso. Madonna che spasso.

"Ecco qua. Allora, devi soffiare forte quando te lo dico io."

Quello mi passa la cannuccia in plastica e io me la metto in bocca. Senza opporre resistenza. Fa strano collaborare alla propria malasorte, come un animale ammaestrato. Ma che cavolo posso fare, sennò?

Il poliziotto annuisce e io inizio a soffiare. E a soffiare forte! Tanto lo becca comunque, al limite si rovina, nella mia fantasia!

E infatti così è!

L'etilometro va in tilt.

Il poliziotto lo studia un po' perplesso.

"Non è mai successo."

"Checcè?"

"Non da risposte."

"Favvedere."

Io, meglio che sto zitto. Anche se dentro c'ho Tardelli al mondiale!

"Prendine uno novo."

"Non ne abbiamo."

Undici Tardelli, tutti insieme.

"Va beh. Senti lasciamo stare. Io non sento niente."

Il toscano si volta a lanciarmi un'occhiata furbesca.

"Te andata bene. Noi si fa di tutto per tenere le strade sihure. Ma hon la sfiga non sc'è niente da fare."

Sfiga. Oddio. Parliamone.

"Tieni. Il libbretto sta apposto."

Quello mi riconsegna la manciata di carta pesta che vado subito a mettere in macchina.

"Buonanotte, signor Harli. Dritto a hasa, eh?"

"Arrivederci..."

Risalgo in macchina e sparo a cannello il riscaldamento.

Torno in tangenziale e in meno di un quarto d'ora arrivo all'uscita.

Bella. Adesso ci dormo su e chi s'è visto s'è visto.

E' solo che no. Non voglio crederci. Giuro. E' oltre, per me.
Così no. No ha senso. Non ci posso credere.

Una paletta rossa. Schifosa. Protesa sulla strada. Mi blocca.

E si agita pure, sgraziata.

Capisco.

Accosto.

Finestrino.

"Patente e libretto."

Cimitero perdente

Ok, ok, situazione tipo. Mi è venuta in mente ieri sera. E' una cazzata, però la butto su lo stesso. Sai mai...


Allora, i dettagli non sono chiarissimi. Dico solo che c'è 'sto funerale, no? Immaginate un bel funeralone pomposo, neanche fosse di stato. E' morta una persona importante. Il protagonista dello sketch prendetelo sfigato, che viene meglio.
Il più sfigato possibile, ma con voglia di rivalsa. Questo qui se la porta appresso la iella, ma non si dà per vinto. Sa che un suo ex compagno di liceo parteciperà alla funzione. Era un suo pseudo amico, ai tempi della scuola. Uno molto molto ricco. Il padre è a capo di una Software Company colossale e il nostro sfigato mendica un posto di lavoro qualunque da un pezzo, ormai. Presto fatto.
L'idea è presenziare al funerale e riallacciare con l'amico per arrivare al padre. Tutto per caso. Tutta una coincidenza. Magari, finita la funzione, basta fare un po' il simapatico-barra-circostanziato per accattivarsi il pupillo e buttarla lì... Ci si prova.
Siamo alla fine della messa. Il prete manda tutti in pace e la gente inizia a uscire dalla chiesa. Il nostro uomo si defila laterale e mette in tasca gli occhiali scuri. Il suo uomo, invece, è molto avanti, già sul sagrato.
Permessopermessomiscusipermesso.
Lo sfigato arriva finalmente dal suo "amico".
Gli posa la mano sul braccio e fa una faccia neutra, come direbbe lui, circostanziata.
Il rampante si volta, lo squadra, e lo riconosce. Ha gli occhi un po' umidi, sensibile il riccastro.
Comunque, ciao Fede, mormora lo sfigato.
Ehi, risponde lui. E, inaspettatamente e alla grande, lo abbraccia.
Scambiano due parole veloci veloci sul passato. Frasi di circostanza.
Poi:

"Senti ma tuo padre? Lo volevo salutare, sai..."

E Fede che fa? Si ferma, un po' interdetto. Come se sospettasse della manovrina. Come uno che si sente scaricato di peso. Ma come può essere? Ci si dava quasi del tu con i suoi genitori al tempo del liceo. Ci stava tutta, no? Un saluto così, due parole...

Fede lo circonda con un braccio fraterno intorno alle spalle, indica tra la folla e dice:

"Sta là, guarda."

Lo sfigato si sporge, aguzza la vista, segue la linea del braccio e poi oltre ma non vede nessuno.
Si gira verso Fede, che adesso lo fissa diretto. Poi ancora a seguire la linea di vista che spicca dall'indice fino a...


Occazzooccazzooccazzo!
No!
Dai, no!


fino a una bara.

Ovofagi - L'estinzione

Oggi vi racconto un sogno.

 
Come sempre, quando si parla di sogni, bisogna un minimo introdurre la situazione e il mood del sogno, perché sennò non si riesce a coglierne bene lo spirito. Il sogno che vi sto per raccontare era ambientato nel cretaceo, o nel giurassico.
 Ora non lo so bene bene quando, ma i dinosauri erano belli in salute e in auge, anche se le taglie stavano già diminuendo piano piano. Cominciavano a capire, forse, che non sempre GROSSO = FIGO. La scena è questa: c'era una specie di sauropode, molto simile a un allosauro, ma con delle zampone anteriori molto più grosse e senza dita, tipo quelle del doplodoco. Avete presente, no? Dai, su, andate di links, è un attimo.
Dicevo, comunque, c'era 'sto dinosaurone che girava per la foresta e, sapete com'è nei sogni, in qualche modo, era scritto che questo essere si nutrisse ESCLUSIVAMENTE di uova. Nient'altro! Uova di ogni genere, beninteso. Anche, purtroppo, uova minuscole. Piccolissime uova di dinosaurino, o di qualche uccellino primordiale. Con le zampacce che si ritrovava, ovviamente, il nostro caro estinto preferiva di gran lunga gli ovoni pasquali dei colossi giganti stile Jurassic Park, a poter scegliere. Peccato che, come ho detto all'inizio, nel contesto del sogno, di animali grossi non ce ne stavano quasi più. Era molto più di moda il PICCOLO = YEAH!! E, di conseguenza le uova!!!
Arrivo alla scena madre e passo al presente, molto più immersivo!
Il nostro protagonista ha un'espressione sconsolata, quasi triste. E gira e gira per il sottobosco. Con il pancione che brontola. Cerca i suoi ovetti nell'erba alta, piano piano, con il terrore di sentire, da un momento all'altro, il crudele CRACK di un gusto rotto sotto il suo piedone. Arriva a una radura. Un po' tremolante si guarda intorno. Aguzza naso e occhi e, poco dopo, scorge un piccolo nido. Vi si precipita su e, con la faccia del ladrone, si guarda intorno alla ricerca di fastidiosi testimoni. Nessuno. Non c'è anima viva. Un bel respiro. Ecco che scosta le fronde e vede il suo bocconcino. Un ovetto bello giallo, lì, tutto per lui. Minuscolo, certo, ma se ne troveranno altri, vedrai... Questo è per dare la carica alla mattina. Un buon auspicio, diciamo così! Allora si accuccia, libera un po' di erbacce e con una precisione zen stringe delicatissimamente l'uovo tra gli zoccoli enormi, ossei e pesanti che si ritrova. L'ovetto è minuscolo, un neo agli occhi del sauropode. Ma non importa. Prendiamolo come segno della provvidenza che non molla mai. Lo solleva. Lo porta alla bocca. Cade un filo di bava. E' quasi arrivato a poterlo liberare tra le fauci. Un secondo prima, un istante prima di poter depositare l'uovo sulla lingua, un piccolo velociraptor (guardatevi il link, era davvero piccolo!) bastardo, infame, senza dio, salta, con uno stronzo sorriso, e spinge di un niente il gomito del nostro estinto. E SCIAAAACK! Tra i due zoccoloni non resta che una misera striscia giallina di tuorlo misto a fango. Pirmo piano sul nostro sauropode. Sullo sfondo il raptor che sgambetta via e ridacchia. Primissimo piano sul volto del sauropode. Spicca una lacrimuccia. E si chiude il tutto con una leccatina fugace, frustrata, sentita, alla sua zampetta allo zabaione. La prima specie della storia estinta dalla bastardaggine.

La scienza fa BAM BAM BAM!!!!

Come spesso capita, parlando di informatica, si arriva parecchio in ritardo! Pazienza, oramai sono un esperto di ritardi e ho capito che ce ne sono di vario genere. Di quelli irreparabili, esagerati, lievi o imprevisti. Ce ne sono anche di quelli che "meglio che mai"! Come in questo caso, in questo post.
Mi sono appena iscritto a BAM! e sono molto soddisfatto! Non se ne sente parlare molto in giro (capite perché "meglio tardi che mai"?) ma mi sembra un'iniziativa davvero utile. Si tratta di iscriversi a una community che partecipa ai progetti scientifici di maggiore entità. Mi spiego.
Se andate a cercare su google la parola "boinc" trovere i link alla home page del progetto in questione. Lì è davvero ricco di spieghe interessanti e istruttive. Sul blog mi limiterò a fissare un paio di idee e a riassumere brevemente la faccenda.
Moltissimi progetti scientifici richiedono la rielaborazione di una enorme quantità di dati. Supercomputer sono costantemente al lavoro nei centri di ricerca per sistemare, scremare e ripulire i dati grezzi raccolti durante gli esperimenti. Senza questo lavoro non sarebbe possibile interpretare correttamente queste informazioni e, di conseguenza, definire le teorie. Qual'è l'idea, quindi? Generare una GRID!
Per chi non lo sapesse, una GRID (griglia, in italiano) è una sorta di evoluzione di internet. Oggi noi ci colleghiamo ai server che contengono le informazioni che scarichiamo per i nostri usi. Domani, in un futuro, molto probabilmente, il sistema GRID verrà attivato su scala mondiale, con grandi benefici per tutti quanti.
Fondamentalmente, collegandoci alla "griglia" rendiamo disponibile il nostro computer casalingo a svolgere conti su problemi di altri. In fondo, quando ci allontaniamo per qualunque motivo dal pc, la macchina resta inutilizzata, ed è proprio un peccato, a pensarci bene, con tutti questi progetti aperti e insoluti, che la nostra potenza di calcolo vada sprecata, non trovate? Si parla di calcolo distribuito. Parolone, parolone. Però, davvero, andate a dare un'occhiata ai link che vi ho inserito. Vedrete che è davvero facile configurare il proprio computer per partecipare ai progetti. Si può impostare tutto, dal carico della CPU all'utilizzo massimo del disco fisso. E' molto molto elastico. Io mio sono già iscritto a quattro progettoni che, anche con il mio piccolo contributo, saranno ultimati prima del previsto!! Dà soddisfazione, parecchia!