James Cameron e la maledizione di Schwarzenator

Corre l'anno 1984.
Dopo alcune collaborazioni, tra alti e bassi, all'età di soli trent'anni, James Cameron raggiunge il successo realizzando un soggetto molto originale, scritto da lui: Terminator.


Il thriller cyberpunk ha fatto scuola, consacrando definitivamente Arnold Schwarzenegger al grande pubblico.
Fu durante quella produzione che iniziarono a manifestarsi i segnali inquietanti della maledizione che aveva colpito il povero James.
Sia ben chiaro, la maledizione in questione non riguardava (forse dovrei dire "non riguarda", poi vi spiego il perché...) tutta la produzione del film. Era un fatto privato di James. E, ancora più importante, non c'entra niente il paranormale. E' una questione molto molto umana.

Raccomandazione di Arnold


Squilla il telefono in casa Cameron.

"James Cameron. Chi parla?"
"Sono John. John Daly."
"Oh, come stai?"
"Molto bene. Ho trovato il cyborg!"
"Finalmente! Com'è?"
"Vedrai. Ti piacerà."
"Ma che tipo è?"
"Mah, un culturista. Austriaco. Ha una faccia sola, come hai chiesto tu."
"Ottimo. Oggi pomeriggio lo vediamo."

Quella, probabilmente, fu l'ultima volta che qualcuno si mise tra Arnold e James.

Sul set di Terminator


"Stoooooop! Arnold! Che c'è ora?"
"James..."
"Dimmi, dimmi tutto."
"James..."
Cameron prende sotto braccio l'attore e si fa da parte.
"C'è qualcosa che non va?"
"Nella scena, James..."
"Dimmi."
"Mi sento un po' nudo."
"Ehm... Sei nudo, infatti. E' proprio così."
"Ma mi avevi garantito che avrei sparato."
"Assolutamente! Sarà un devasto, credimi."
"Ma sono nudo."
"Certo..."
"Non potrei già partire con il mio fucilone?"
"No, te l'ho già spiegato. Fai il bravo, il personaggio si procurerà delle armi."
"Che ne sai?"
"Credimi, credimi..."


La passione latente in Arnold per le armi esplose dirompente proprio grazie a quel film.
Era diventato un voto, il suo. Tante cinepallottole, quante sono le stelle nel cielo.
Questa frase, pronunciata per caso, scherzando, da James, durante il colloquio del casting, fece commuovere Arnold fino alle lacrime.


Sempre sul set

"Vai, vai, vai! Non fermarti a ricaricare, finisci la scena."
"Ma non ho più pallottole! Che senso ha?"
"Ti stai curando l'occhio, Arnold. Adesso non ti servono."
"Tsk... L'occhio può aspettare!"


oppure,


"Cosa vuole?"
"Esatto capo."
"Non se ne parla!"
"Siamo con te, capo. Ma Arnold dice che non guiderà una moto senza lanciarazzi."


o, anche,


"James. Abbiamo una scena in più!"
"Come una scena in più?"
"Sì, nel comando di polizia arriva il terminator."
"Non l'avevo prevista."
"E' venuta una figata. Ha fatto tutto Arnold. Noi abbiamo solo acceso le telecamere."
"E come è stato possibile?"
"Credo sia stato merito del cast."
"Del cast?"
"Sì. I ragazzi che interpretano i poliziotti."
"I ragazzi?"
"Sì. Hanno nascosto il mitragliatore di Arnold nell'edificio e si sono fatti inseguire gridando fuochino fuochetto."

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