My GUN will go on

Suona il telefono in casa Cameron.


"Papaaaaaaa! E' Arnold."

James Cameron mette il muto alla TV e si irrigidisce sul divano.

"Digli che non ci sono!"


"Mi dispiace signor Schwarzenegger, mio padre non c'è."

"..."

"Sì, un attimo che trovo da scrivere."

"..."

"A-ah..."

"..."

"Va bene."

"..."

"A-ah..."

"..."

"A-ah..."

"..."

"Sì."

"..."

"Sì, ho scritto tutto. Riferirò."

"..."

"Beh, ci proverò, signor Schwarzenegger."

"..."

"Le pare?"

"..."

"Anche a lei, buona giornata."

James trova il coraggio di alzarsi.

"Che voleva?"

"Me lo sono scritto qua, guarda. Una roba del tuo film. Ha voluto che scrivessi le stesse sue parole."

"Ma di che film parla?"

"Quello che stai facendo ora, no? Arnold non è con te?"

"Ehm, no."

"Ma come no? Mi ha appena detto del film."

"Ma no, no! Non lavora con me. Guai!"

"Senti pa', io sto uscendo, qua c'è il messaggio. Poi vedi tu."

"Va bene, piccola. Dammi qua. A 'sta sera."


A James, un suggerimento:
Ho sentito Leo e lui è d'accordo.
Lo porto a sparare con me un paio di giorni.
Vedrai che, con la pratica, diventerà perfettamente in grado di difendere il tuo Titanic.


Chiamami appena puoi,


Schwartzy


P.S.: Chi è questo Aisberg? Non dirmi che è tedesco, non lo sopporterei...

Nessun commento:

Posta un commento