Che è quella
faccia? Me l'hai chiesto tu! La prima cosa che mi è venuta in mente
è questa. Eh sì, i miei riferimenti culturali son quel che sono.
Poi lì si starebbe parlando di Prypiat, ma è comunque in zona, no?
La prima
persona che ho incontrato è stato il tassista. Cioè, non quello a
cui era stato detto di aspettarmi, bensì quello che offriva i suoi
servizi a tutti i viaggiatori appena atterrati, probabilmente dando
la priorità a quelli con l'aria più spaesata. E in quel momento
avevo l'aria molto spaesata. Fatto sta che mi si avvicina questo
signore di mezza età dall'aria distinta e lo sguardo vagamente
malinconico, e comincia a parlarmi in russo. Sì, lì c'è chi parla
russo, chi moldavo, chi rumeno, che poi è praticamente uguale al
moldavo, chi dialetti... purtroppo poco inglese. Comunque, avesse
parlato moldavo, o rumeno che sia, forse avrei indovinato qualche
parola in più, ma così ho capito solo "taxi", al che non
posso che pensare fosse quello che mi era stato detto mi stava
aspettando. Si scoprì poi che in realtà avevo ceduto
all'abusivismo, ma non è questo il punto. Quello che volevo dire è
che in quel breve tragitto tra l'aeroporto e Chisinau ho colto quelle
che con un po' di presunzione chiamo sproporzioni, le stesse che poi
ho notato nei giorni seguenti in quel poco di Moldavia che ho
visitato. Prima di tutto, la strada: larghissima, molto poco
trafficata, buia e piena di buche. Lungo la strada, i cartelloni
pubblicitari, giganteschi. Sembra quasi che più in una città c'è
gente che non ha grosse disponibilità economiche, più i cartelli
pubblicitari son grandi. L'hai notato anche te? Dici? Sì, in
effetti... Comunque, dopo un po' sono arrivato in città, la
prima cosa che si vede il Porţile Oraşului, che vuol dire qualcosa come "le porte della
città", un paio di grossissimi, monolitici, grigi palazzoni
dall'inconfondibile aspetto sovietico. Direi i più alti della città, e di gran lunga.
Non riesco a dire di trovarli belli, sicuramente emblematici. Ora che
ci penso mi pare assomiglino un po' alle Vele di Scampia, anche se
non credo proprio abbiano la stessa fama. Mah, magari mi sogno ancora
i collegamenti, non sono mai stato un granché con le somiglianze,
persone o cose che siano.
Fasun?
Malmen so gu
losvi, spanto.
Pi, pi. Te
prendi qualcos'altro?
Tallodo,
spanto.
Dicevo? Ah, le
somiglianze... no, sai invece cos'è un'altra cosa che m'ha fatto
sentire in quel videogioco? I cani per strada. Ci sono taaanti
randagi per strada. Non so se ti ricordi lo scandalo che
c'era stato per le uccisioni di cani in Romania per gli europei, ecco
anche in Moldavia, che per inciso è quasi una regione della Romania,
come peraltro tanti moldavi vorrebbero, ma non entriamo nel discorso
politico ora... anche in Moldavia ci sono tanti cani liberi per strada. Non è
che siano pericolosi, e continuavano a ripetermelo... però, ci
metti che di sera le strade non è che siano illuminatissime, insomma stavamo passeggiando, i miei ospiti mi stavano mostrando la città, quando ad un certo punto un grosso doberman, o mastino, non me ne intendo, fa
un salto abbaiando verso di me e io vado in panico! Ovviamente era un
cane da guardia, e quindi uno dei pochi legati... che figura! Sì, sì
gli altri vanno in giro, si fanno i fatti loro, a volte sono in
gruppo a volte da soli, ma non sono nemmeno
particolarmente conciati, solo che invece di aver il guinzaglio vanno a spasso come fossero gatti. Sì, è una cosa a cui bisogna abituarsi. Bè, bisognerebbe
abituarsi a tante cose stando lì!
Tra l'altro,
che ore sono? Ai, mi sa che devo andare. Avrei tante altre cose da dirti su Chisinau, sulla gita in campagna... prossima volta? Ochèi. Mi vien da
ridere, ma adesso non riesco più a togliermi dalla testa una frase:
вы все всё равно скоро сдохнете. Ancora
quella faccia? Mitan!
Ho potuto visitare la Moldavia grazie all'ospitalità di un'amica che sta compiendo là il Servizio Civile. Se la lettura ha stimolato la vostra curiosità, potete trovare altre informazioni a questo indirizzo:
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