Spesso mi ritrovo a scervellarmi su una questione, tanto vecchia quanto irrisolta: esistono i malvagi? Quelli in stile Disney? Quelli che sono cattivi punto e basta, vogliono solo distruggere il mondo e chi s'è visto s'è visto? Senza un briciolo di umanità?
E se esistono, sono mostri alla Mary Shelley, nati puri e poi inquinati dalla società scellerata, oppure sono malefici fino al midollo, nati col sangue acido, piccoli otri di fiele fin dal primo vagito?
L'esistenza dei malvagi è stata postulata da molti, ed è alla base di una diffusa visione del mondo, indubbiamente attraente in quanto semplice e funzionale. Si potrebbe riassumere così: "il mondo fa schifo perché i malvagi si danno un sacco da fare, e noi (i buoni) dobbiamo difenderci e far prevalere i nostri giusti principi, ispirati da [inserire qui una qualche divinità o un'alta autorità morale]". A parte per il parametro libero (l'autorità di riferimento), che ha un ruolo marginale, le diverse varianti di questa visione si differenziano perché identificano il nemico - la classe dei malvagi - ora con una categoria, ora con un'altra.
Per esempio, i leghisti identificano i malvagi con gli stranieri che vengono a rubarci il lavoro, o i terroni che non hanno voglia di lavorare; per altri, i nemici sono i giudici, oppure i baroni che intessono parentopoli come ragnatele, raggrinzendo l'università o la pubblica amministrazione con la loro sete di denaro; i malvagi possono essere anche i politici, i capitalisti, i berlusconiani, quelli che fanno antipolitica, quelli che non votano il PD, o anche i rossi di capelli.
L'assunto fondamentale che rende queste visioni così attraenti è che l'eliminazione dei malvagi di per sé sarebbe sufficiente a ristabilire l'ordine e il benessere.
Ora, prima di aderire ad una di queste visioni così semplici, che mi libererebbe da ogni ansia e ogni dubbio, che mi farebbe risparmiare sulle sedute dall'analista e sugli antidepressivi, non posso che soffermarmi e chiedermi, appunto, se i malvagi possano esistere oppure no.
Del resto, di opere malvage ne vediamo tutti i giorni: diritti calpestati, dignità ignorate, canzoni pop degli anni ottanta, ogni giorno sentiamo e vediamo prove apparentemente inconfutabili dell'esistenza della malvagità.
Nonostante ciò, fatico ad abbandonarmi all'idea che esistano persone dall'umanità talmente atrofizzata da escogitare e perpetrare in piena autonomia e lucidità abomini come quelli che mi rattristano ogni volta che masochisticamente affido il mio umore alle pagine di un giornale.
Può essere che le persone, in fondo, non siano così stronze. Magari sono un pochino stronze, ma in ultima analisi sono semplicemente mosse ognuna dai propri sentimenti e dai propri interessi personali, che per lo più si limitano alla soddisfazione dei bisogni primari e alla ricerca di un minimo di benessere e di qualche piccola fonte di realizzazione personale.
In una visione estremamente semplificata, potremmo schematizzare così le volontà di un gruppo qualunque di persone, immerse nel candido spazio socioeconomico:
Ogni freccina rappresenta la volontà di una persona. In generale ciscuna è rivolta verso un obiettivo diverso, indipendente da quelli degli altri, sia esso la soddisfazione di un desiderio, di una curiosità, l'allontanamento di una paura, o quant'altro.
La società contemporanea richiede che gruppi di persone che non si conoscono si mettano insieme per fare un lavoro comune, sia esso utile, per esempio produrre profilattici, oppure totalmente insensato, come produrre pubblicità di diverse marche di profilattici identici per proprietà e funzionalità. Si ha allora una società, una cooperativa, un'azienda, eccetera, in generale un'organizzazione, che possiamo rappresentare in questo modo:
In linea di principio si potrebbe pensare che, a parte il fatto di lavorare tutti sotto lo stesso tetto, per lo stesso capo, e produrre tutti profilattici o graffette o gelati o bombe a mano o servizi per le aziende, ogni volontà continuerà bene o male a cercare di farsi i cazzi suoi, non solo quando esce da lavoro e va a spendere i soldi guadagnati senza un criterio preciso.
Quello che ovviamente succederebbe in tal caso, però, come si evince facilmente dal disegno, è che l'organizzazione "Rettangolino Blu" non andrebbe da nessuna parte, perché ogni suo membro spingerebbe in una direzione casuale, e l'effetto totale sarebbe nullo.
Ci vogliono quindi degli strumenti per "polarizzare" le volontà dei membri dell'organizzazione, che permettano di ottenere la situazione rappresentata qui sotto:
Le frecce lunghe orizzontali rappresentano la forza esterna, che chiameremo in modo suggestivo "polarizzante", che agendo sulle volontà dei membri dell'organizzazione Rettangolino Blu ne modificherà la direzione preferenziale (si noti che le freccine continuano ad essere disposte in modo casuale, ma la maggioranza è almeno parzialmente rivolta nella direzione della forza polarizzante), risultando in una capacità netta del Rettangolino Blu di spostarsi in una direzione definita dello spazio socioeconomico. Più la forza polarizzante sarà efficace, maggiore sarà lo spostamento netto, che determina la produttività dell'organizzazione Rettangolino Blu.
Un esempio di forza polarizzante particolarmente efficace è, come si diceva più sopra, l'identificazione di un nemico. Così, per esempio, Scientology, i Testimoni di Geova o Lotta Comunista reclutano i loro adepti: il nemico sono i miscredenti; la loro eliminazione si realizza nella conversione alla propria dottrina.
Non è necessario (sebbene non si possa escludere) che ci siano dei singoli membri di un'organizzazione la cui volontà sia rivolta esattamente nella direzione della forza polarizzante: il risultato netto sarà comunque lo stesso, sebbene l'efficienza con cui viene raggiunto possa dipendere dall'efficacia della forza polarizzante sui singoli individui.
Per fare un esempio concreto, non è necessario che nella Nestlè ci siano singole persone che realmente desiderano distruggere intere foreste indonesiane per ricavarne l'olio di palma; analogamente, non è necessario che in Enel ci siano singole volontà volte alla distruzione della terra degli indios della Patagonia per la creazione di bacini idrici. Basta che una parte maggioritaria delle persone che hanno potere decisionale all'interno di queste organizzazioni
non si opponga a ciò, e che la forza polarizzante (in questo caso detta anche "massimizzazione del profitto") volga in quella direzione, per cui questo avvenga.
Per concludere questo ragionamento, possiamo quindi dire che non è necessario che ci siano gruppi di persone malvage perché il mondo faccia schifo. È sufficiente che un certo numero di esse, non molto consapevole, si unisca per uno scopo comune (non necessariamente totalmente condiviso da tutte) per fare un sacco di danni, tanto più efficientemente quanto più siano mosse da un elemento polarizzante efficace - che si basi sulla paura, sull'avidità o su altri sentimenti semplici e diffusi.
Invece che l'eliminazione dei malvagi, in questa visione l'elemento cruciale potrebbe quindi essere la diffusione della consapevolezza, che ovviamente è molto più complicata.
Ecco perché molti di voi preferiranno aderire alle visioni di cui sopra: è la forza della semplificazione.
Non vi resta che mettere le sbarre alle finestre e addossare tutte le colpe al nemico - vivrete felici e contenti.