Sono nella redcaverna, parecchio a nord di Milano. E red108 sgranocchia le note di un blues con Ambra.
Sono seduto qui davanti a loro che cerco di passare inosservato.
Non mi piace intromettermi nell'intimità altrui, e poi mi imbarazzo anche un pochino.
Ambra canta che sembra ispirata e Red la sfiora sul collo, quel tanto che basta per suggerirle una nota.
Esce tanto bene, che i due sembra si conoscano da sempre.
Intorno a me ci sono pareti bianche profumate di nuovo che circondano tante idee povere di assiomi imposti. La certezza è rimasta chiusa fuori da questa casa, per questo il blues suona così naturale, con le sue terze indecise e approssimate.
Saranno dieci minuti che scrivo e la musica non si è ancora fermata.
Ambra e Red è come se parlassero e hanno molte cose da dirsi.
Passaggi affettivi e settime di comprensione, che fioccano dal groove di una sera di Aprile, che poi è quasi estate, dal caldo che fa.
Domani mare e 'sta sera montagna, per tenere sempre presente che le prospettive cambiano in un niente e che, anche se spesso non lo ammettiamo, a volte dipende da noi. E poi c'è l'arpeggio.
Dal blues all'arpeggio. Che è sempre un po' blues, però è più ombreggiato, sinuoso. Ambra sorseggia la melodia tra le labbra e si lascia adorare.
Forse alla fine Red le offirà un fiore.
A tutte le donne piacciono i fiori.
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