Francamente, guarda...

Botte e risposte di rara franchezza.

All'amico fotografo:

- Allora? Figata, eh? È venuta bene! -

- Non capisco di che parli. -

- Come no? La mostra, le foto. Ti sono piaciute?-

- Ah, ok. Capisco. No. - 

- No? -

- No. -

- No, non hai capito o no, non ti è piaciuta la mia mostra, scusa? -

- No, ti spiegoSì, ho capito che vuoi dire. No, la mostra mi ha fatto schifo. -


Colloquio di lavoro:

- Buongiorno. -

- Buongiorno. -

- Come ha conosciuto la nostra azienda? -

- Una serata di poker con gli amici. -

- Prego? -

- Sì. Il mio amico Marco, Marco Tommasini, che lavora qui da voi, mi ha consigliato di fare domanda d'assunzione. -

- Ah, ci fa piacere! Come ha fatto ha convincerla? -

- Mi ha detto che la paga è buona e non si fa un cazzo tutto il giorno. -







Equipaggiamento stradale 2.0

Tanto per cominciare, vorrei un portaoggetti refrigerato, nel cruscotto, lato passeggero.
Ci terrei dentro una decina di gavettoni di acqua e ghiaccio, conservati amorevolmente alla temperatura di qualche decimo di grado sopra lo zero. Li vorrei usare per risvegliare l'attaccamento alla vita di certe persone che, prima di attraversare la strada, guardano sempre dalla parte sbagliata, oppure non guardano affatto.

Questi individui non hanno particolari caratteristiche somatiche, pertanto non sono facili da riconoscere fuori dal loro habitat, il ciglio della strada. Bisogna osservarli sul campo, e imparare a riconoscerli nel loro ambiente. Tipicamente sono individui distratti, attaccati alle piccole cose (buste della spesa, telefonini, quotidiani aperti ecc...)
Non sono aggressivi, tutt'altro. Sono spesso e volentieri affabili, di buon cuore, altruisti, creativi, appassionati e spensierati. Piacevolmente in simbiosi con i grandi predatori della strada, quali SUV, Grand Cherokee e TIR, che vengono gentilmente stimolati a segnare il territorio con marcate tracce di pneumatici. Nella catena alimentare stradale sono un gradino sopra le rane dei fossi. Solo un po' più distratti.

Non di rado si viene a sentire:
"Anziano soprappensiero attraversa l'Autostrada del Sole e perde la vita."

Distrazione. Non malafede. Chi non ha mai perso qualcosa?

Mi sono allenato a individuare questi soggetti da lontano e rallentare per tempo per non stirarli con l'auto. Non che voglia rovinare l'evoluzione della nostra specie, sia ben chiaro. È solo che il giudice potrebbe non aver mai letto niente di Charles Darwin o di Hugh Everett III.
Ecco perché i gavettoni. Diventa una questione di educazione.

Il metodo è estremamente semplice quanto efficace:
In caso di incontro ravvicinato con un Distratto, sarà sufficiente inchiodare, ingranare la prima, ripartire, sorpassarlo e annaffiarlo con un gavettone ben assestato.
Studi recenti hanno dimostrato che un lieve shock termico può innescare la codifica del gene del sale in zucca.

N.B: Questo metodo didattico funziona particolarmente nei mesi freddi.


Un'altro animale da paracarro degno di nota è il Turbozarro.
Il Turbozzarro è un animale delle periferie. Si muove in branchi, esclusivamente su due ruote (sa contare massimo fino a tre) e ha uno spiccato senso sociale: impara a menadito tutto il codice della strada per riuscire a infrangere il maggior numero di leggi nella quantità minima di tempo. Compito non facile. Per questo motivo, viene in suo soccorso il semaforo.
Il semaforo è una pianta ad alto fusto, sempre verde, se guasto, e altamente infestante. Per questo motivo i comuni ingaggiano spesso e volentieri le rotonde per ristabilire l'equilibrio dell'ecosistema.
I semafori sono la linfa vitale dei Turbozzarri. Se presi col rosso, ti garantiscono un bel grappolo di infrazioni quali: sorpassi da destra, guida pericolosa, inversioni proibite, fino al succoso tentato omicidio.
Uno scenario del genere può apparire desolante, tuttavia un modo c'è per sopravvivere negli incroci di periferia: un banalissimo fucile a dardi. Troppo semplice per essere vero? Il caro Ockham vi intimerebbe subito a non spararvi troppe seghe mentali.
Il segreto non è nel fucile, ma nei dardi che spara.
Un potente siero, scoperto di recente, rende daltonico qualunque cosa. È stato più e più volte testato su decine di camaleonti, con risultati sorprendenti. Agisce in un microsecondo, convincendo il sistema nervoso del contrario, in fatto di colore. Sarà sufficiente colpire un turbozarro in prossimità di un incrocio e osservarlo soddisfatto passare col verde senza porsi troppe domande.

ATTENZIONE: Per non sconvolgere troppo l'ordine delle cose, si suggerisce di sottoporre il trattamento solo a metà degli individui in circolazione.


Come ultimo upgrade, pregherei le case automobilistiche di aumentare le dimensioni dei font che usano per scrivere sulle carrozzerie. Tutte le scritte, siglette, numerini, nomignoli che decorano il posteriore delle auto devono essere facilmente leggibili da decine e decine di metri. Solo così sì può risolvere il fastidioso problema dei Curiosi.
I Curiosi sono gli automobilisti più scomodi che ci sono in giro. Sono persone frustrate, che hanno bisogno di essere costantemente tranquillizzate. Sono letterati, con uno spiccato gusto del bello. Talvolta poeti e lettori notevoli. Purtroppo vivono nel perenne terrore di guidare un auto con un nome peggiore di quella che li precede. Per questo passano il tempo a stressarsi (e stressarci), guidando incollati alla macchina davanti per riuscire a leggere ogni scritta, incisa o dipinta. Targa compresa, con note scritte in piccolo. Sono estremamente fastidiosi, per chi li precede, dal momento che non sempre si desidera sostenere un inteso scambio di sguardi nello specchietto retrovisore ad ogni cambio di marcia. Talvolta li si vede sbracciarsi istericamente dopo avere letto un nome esotico o un versetto leggiadro sul bordo di una targa. Bisogna stare attenti. Un "RossiMotorStore, via Palestrina, 8" può rattristarli. Un semplice e sublime "VW. Das auto." li può spingere al suicidio.

Passalo in giro, se hai il coraggio! -----> Condividilo