Ora che sono in superficie preferisco non pensare al clima dell'imbuto.Anche se, a volte, qualche vecchia sensazione si intrufola e non mi lascia dimenticare. Seccante, direte voi. Vero. Però è oltremodo comodo, amici miei, avere un angolino della mente sempre memore di quello che è stato, per non cascarci più. Porto con me un foglio, dove scrissi dettagliatamente la dinamica delle biglie di buio. La riporto qua sotto.
Ci sono momentidei quali vorrei liberarmi.
Istanti scuri e infimi
come piccole biglie di buio.
Esplodono in assordante silenzio.
Poi mi avvolgono e,
insensibili, mi spogliano.
Oscurità morta
che mi cola addosso
come pece.
Mi blocca.
Mi avvolge
come un’incubatrice,
venata di brividi
e tensioni umane.
Mi agito e piango ma
il nero permane.
Mi abbandono al dolore.
Rinnego l’amore.
Poi;
a poco a poco
respiro.
Mi calmo,
e respiro.
Mi sboccia una lacrima,
sottile, una,
è quello che basta.
Una lacrima di paura e
desolazione.
Un piccolo sfogo
per quell’ansia
che ancora rimane.
Anche se ormai
l’ombra crudele si è infranta.
Ed ora si sperde
in tante piccole biglie di buio.